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Una storia di Tango

L’idea di una realtà di tango così giovane nasce dalla necessità stessa del Tango: novità!

La novità è anche per noi, poiché ogni giorno incontriamo nuovi luoghi, nuovi spazi e realtà diverse per il tango, come le scuole, i bar, le piazze, le strade.. e, in fondo, è una riscoperta delle radici stesse del Tango.

Questa non è la sede dove raccontare la storia del Tango, wikipedia e tanti libri potranno sicuramente soddisfare meglio le vostre curiosità sulla genesi di questo ballo. Vi basti sapere che nacque proprio lì in mezzo alla strada, nei baretti più beceri dei quartieri di Buenos Aires ed è proprio in mezzo alla strada che è iniziato il nostro viaggio.

Nell’estate del 2017, il 3 giugno per l’esattezza, io, Leonardo Ventura, Emmanuelle Ponthieux e Arianna Zaniboni, assieme ad altri ballerini professionisti e non, abbiamo steso una pedana a scacchi bianchi e neri nel bel mezzo di Piazza Re Enzo, non per giocare con il re e la regina, ma per ballare TANGO!

Ovviamente tutto questo in modo assolutamente regolare, cioè non abusivo, insomma nel rispetto degli altri artisti di strada che venivano prima o dopo di noi e assolutamente col permesso scritto del Comune di Bologna, che ha riconosciuto l’evento come interesse storico e sociale.

Cosa successe quel giorno? Nulla di così particolare: semplicemente si ballava in strada, come normalmente si faceva in passato senza bisogno di concessioni, permessi e delibere. Chi sapeva ballare, chi più e chi meno, ha ballato e la gente che di lì passava s’è incuriosita, ha scattato foto e alcuni spettatori si sono “buttati in pista”. Proprio quel che volevamo!!!

Di qui in avanti altri luoghi furono conquistati dal Tango e, per un mese intero, il BOLO TANGO TOUR (questo il nome assegnato con poca fantasia al progetto di tango itinerante) se ne andò per le strade e le piazze di Bologna:

Piazza San Francesco, dove sciami di bambini usciti dalle scuole si rotolavano sulla nostra pedana e per ore i ballerini e aspiranti ballerini sono rimasti a guardare lo spettacolo dei pupi. (Forse proprio di qui nacque l’idea del progetto “Tango nelle Scuole”, mah?!) Il porticato di Via Zamboni, altezza piazza Scaravilli, dove moltissimi studenti, coscienti o non coscienti di essere a Bologna ed essere in città per studio, si sono fatti trascinare in vere e proprie lezioni di tango sulla nostra pedana a scacchi. Ottimo risultato!!!Giardini Margherita, luogo piuttosto strano, non s’è mai capito quale fosse la giornata giusta per far questo tipo di attività; ma anche qui ci siam divertiti e tanti ragazzi, tra un ozio e l’altro del parco, hanno provato le brezza di un tango.

In piena estate, l’1 luglio esattamente ai Giardini Margherita, si è concluso il nostro progetto di tango per le strade mentre la vocina di una ragazza appassionata gridava: “Ecco, sono loro quelli del BoloTangoTour!”.

Chiuso un capitolo se n’è aperto subito uno nuovo, e a metà del mese stesso abbiamo dato il via ad una “Tango Summer Class”: un pacchetto di lezioni per approfondire quel che i ragazzi avevano imparato in strada. E’ stato così che abbiamo cercato e trovato lo “Spazio Altrove”, che esiste davvero ed è tutt’ora una delle sedi dei nostri corsi.

Salutati per le vacanze e già rigenerati dall’agosto di nullafacenza, dal mese di settembre, il 18 se vogliamo essere precisi, abbiamo aperto quella che oggi chiamiamo Bologna Tango Lab, la nostra scuola di tango argentino, dedicata esclusivamente ai più giovani e sempre alla ricerca di altre novità.

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